Il sistema, replica funzionale della versione orbitale, è stato impiegato per un esperimento strategico: il test operativo del rilevatore di particelle NanoSiPM, sviluppato in collaborazione con INFN, per valutazioni su fondi cosmici e radiazione ambientale in quota. La missione ha consentito di validare, inoltre, comunicazioni, sensori, EPS, OBC del nostro picosatellite e il software di bordo PONGO®️ in ambiente quasi spaziale. Il pallone ha raggiunto i 30–35 km di quota, offrendo condizioni di pressione e temperatura simili a quelle orbitali, con recupero del payload a fine volo tramite localizzazione GPS.
Desideriamo esprimere la nostra sincera gratitudine all’INFN di Roma 1 e, in particolare, a Francesco Iacoangeli e Valerio Bocci, ai quali si deve l’ideazione e la concezione originaria dell’intera missione. Un sentito ringraziamento va inoltre alla Direzione Generale per il Digitale e le Telecomunicazioni del MiSE per il rilascio delle licenze e il costante supporto nelle procedure amministrative. Partner determinante nella realizzazione del progetto è stato infine Antonino Brosio, CEO di ABIProject Space, che ha curato lo sviluppo del pallone stratosferico e con il quale si prevede di consolidare una collaborazione proficua e duratura.